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Vent’anni di Primavera

By gennaio 16, 2020 No Comments

Rimbalza velocemente, sui social e sulle pagine degli artisti coinvolti, la line-up del Primavera Sound di Barcellona, che si svolgerà dal 3 e al 7 giugno di quest’anno. Anno dopo anno aspettiamo spasmodicamente la pubblicazione di queste news, magari compriamo a scatola chiusa il pacchetto completo di un festival rinomato prima che si sappia chi si esibirà. Anno dopo anno, festival dopo festival, speriamo che qualche nostro desiderio venga preso in carico dagli dei della musica, che son sicuro staranno da qualche parte a prender attentamente appunti.

Questo 2020 celebra il ventennale della prima edizione del Primavera Sound e pare che si prospetti un grande spettacolo generale. La formula è quella di provare ad accontentare tutti, nessuno escluso.

Partiamo dai vecchi.

Per gli amanti dei grandi classici a Barcellona si esibiranno i veterani del dark anni ‘70/‘80, i Bauhaus, band abbastanza ferma dal punto di vista discografico, ma che è apparsa in formissima nel recente live at The Holliwood Palladium.

Seguono dal punto di vista cronologico gli storici Einstürzende Neubauten, che probabilmente presenteranno il primo vero album dopo 12 anni, e la dirompente Kim Gordon (ormai ex bassista dei Sonic Youth), fresca di pubblicazione col bellissimo “No Home Record”. Sventoleranno le bandiere dell’alternative rock targato ‘80/‘90 con Dinosaur Jr., Pavement e Yo La Tengo. I primi sono sempre prolifici dal punto di vista discografico, nonostante le uscite soliste di Mascis e Sabadoh, mentre la band di “Crooked Rain, Crooked Rain” è il grande ritorno dopo 10 anni di assenza dalle scene, che rende questo Primavera Sound qualcosa di storico. Tra gli oldies citiamo pure The Jesus and Mary Chain che suoneranno il loro classico del 1987, “Darklands”.

Chi sono i Big?

Lana del Rey è la maestra del pop e c’è poco da dire; ultimamente si è data anche alla poesia ma le hanno rubato il master dello “spoken word album” previsto in uscita per quest’anno.
I Massive Attack hanno appena celebrato il ventennale di “Mezzanine” e dicono che rispetteranno una politica green per tutto il loro tour. Come sarà messo il Primavera Sound in tal senso?
The Strokes dicono di voler fare sul serio in questa nuova decade dopo alcuni anni di incostanza. Speriamo che sia così. L’eclettico Beck non si ferma mai e il nuovo “Hyperspace” mescola di tutto, come al solito ma neanche tanto, che fare una lista è impossibile.

Le conferme.

Per quanto riguarda Fontaines D.C., King Krule, Shame, Cigarettes After Sex, Metronomy, siamo di fronte alle nuove leve del rock e alle sue svariate sfaccettature, in aria di novità o di conferma degli ultimi anni appena trascorsi.

Lo specchio dei tempi.

Spopola anche quest’anno la carrellata di artisti del mondo Trap, Hip Hop, R&B: PNL, Sudan Archives, Tyler, The Creator, Young Thug, giusto per fare alcuni dei grandi nomi. C’è poco da fare, esistono anche loro. Fateci caso: avete sentito anche voi qualche amico dire a bassa voce che certa trap non è male.

Si balla e non si balla.

Per gli sfegatati dell’elettronica e dintorni poco catalogabili si passa dal famosissimo Caribou al clubbing di Disclosure, Lorenzo Senni, Amelie Lens, dalle sperimentazioni cantautorali di Helado Negro, Iosonouncane, (scopriremo probabilmente il 28 marzo di che pasta sarà fatto il nuovissimo “Ira”), alle arditezze di Lingua Ignota e Vagina Dentata Organ.

Forever Young and Free.

Iggy Pop, proprio lui. Fuori da ogni età e ogni classificazione. Più della metà dell’energia del rock è incastonata tra le rughe e il corpo semisvestito dell’Iguana, un uomo di 72 anni che dire che è un miracolo vivente è poco. “Free” è un album grande, grandissimo, come “Blackstar” dell’ultimo Bowie. E chi avrà la fortuna di vederlo saprà di stare a strettissimo contatto con la Storia e con uno degli ultimi sopravvissuti della Golden Age.

La line-up naturalmente non finisce qui e il bello dei festival è che spesso ci vai proprio per conoscere nuova musica, che magari un giorno diventerà l’ennesima Storia da raccontare.

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