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Ladies and Gentlemen We Are Floating in Space

By aprile 23, 2020 No Comments

Ladies and Gentlemen We Are Floating in Space è un album talmente delicato e sensibile da avere un impatto devastante. Stratificato e, al tempo stesso, etereo, si sostanzia di contraddizioni, di melodie assordanti e di pause al limite del silenzio. Non ha bisogno né di un tempo, né di uno spazio: fluttua nell’aria, eppure conserva un importante bagaglio di complessità.

L’ascolto di questo disco degli Spiritualized esige la massima attenzione. D’altronde, come si potrebbe compiere un viaggio interstellare senza la dovuta concentrazione? Parliamo di una band che non solo ha una preziosa capacità di creare infiniti mondi paralleli, ma è anche abbastanza benevola da permettere agli ascoltatori di visitarli.

Una qualità, questa, che vale per gli album e trova la massima espressione nei live: chiunque abbia potuto ascoltarli dal vivo, lo sa, si è trovato spaesato e felicissimo, sorpreso ma al sicuro.

In “Ladies and Gentlemen” Jason Pierce veste i panni di un pastore che dispensa sermoni incendiari. Lancia il suo segnale visionario ed eclettico, che sradica il concetto canonico di brit-pop, per infiammarlo con la passione del gospel, con i riff di chitarra e con gli inserti psichedelici. La presenza del London Community Gospel Choir contribuisce a dare all’insieme – già impegnativo per la presenza di un importante numero di strumenti musicali – la forza espressiva di un cuore che sanguina.

Perché, sì, dietro quelle 12 tracce pare proprio ci sia un cuore spezzato.

Per capire perché, bisogna andare indietro fino al 1995, cioè due anni prima che il disco uscisse. Kate Radley, fidanzata di lunga data di J Spaceman, nonché tastierista della band, aveva sposato in segreto Richard Ashcroft, tra l’altro pochi giorni prima che gli Spiritualized e i Verve suonassero (nella stessa data) al Phoenix Festival di Stratford-Upon-Avon. Nessuno degli interessati ha mai fornito ulteriori precisazioni sul fatto che fosse stato proprio Ashcroft a causare la rottura tra i due ma, in realtà, non è un dettaglio importante. È decisamente più importante specificare che Pierce ha sempre negato l’esistenza di un legame tra le canzoni e la fine di quella storia.

Che venga qualche dubbio, però, è più che normale.

We’ll float in space, just you and I

Ad aprire il disco è proprio Kate che, da un capo del telefono, annuncia la title track con un tono piatto e distaccato. La voce di Jason entra in punta di piedi: “All I want in life’s a little bit of love to take the pain away”. Il brano attinge a piene mani da una delle più classiche ballate del re Elvis: “Wise men say/ Only fools rush in/ But I can’t help falling in love with you”.

Sono certa del fatto che proprio questa traccia abbia rappresentato, per molti, l’introduzione agli Spiritualized e che abbia convinto quei molti ad amarli incondizionatamente.

Tra “Ladies and Gentlemen” e Jason Pierce c’è un indissolubile legame: le loro storie camminano in parallelo, perché ogni singola canzone mette a nudo stati d’animo altalenanti, è una ricerca di salvezza e assoluzione, una severa constatazione del dolore e dell’impossibilità di redenzione.

Di fronte a brani come “I Think I’m in Love” è difficile credere che non ci sia davvero alcun legame con un amore finito nel peggiore dei modi: “Just me, my spike in my arm and my spoon/ Feel the warmth of the sun in the room/ But I don’t care about you/ And I’ve got nothing”. Le canzoni mettono in scena un distaccamento dalla realtà che, tuttavia, della realtà non può fare a meno: un vortice allucinato e confortante al tempo stesso.

Con “All of my Thoughts” la sensazione non cambia: “Don’t know what to do by myself/ ‘Cause all of my time was with you/ I just don’t know what to do on my own/ All of my thoughts are of you”. Subito dopo questi versi, la musica interviene per destare la coscienza, dando vita a un impeto dalla forza rabbiosa, grazie a un sono fatto di ottoni, chitarre e un’armonica quasi sgraziata.

Il testo di “Broken Heart” è struggente: “And I’m wasted all the time/ I’ve gotta drink you right off of my mind/ I’ve been told that this will heal given time/ Lord I have a broken heart”. Il tempo per curare quel cuore, però, non c’è: “I’m too busy to be heartbroken”, canta Pierce, che lascia cullare il dolore alle mani del Balanescu Quartet e alle corde di archi celestiali.

Stay With Me” è la ricerca di un tempo perduto: “Stay with me/ Hold me all of the time”. Sembra uno di quei sogni fin troppo vividi, in cui ci si ritrova protagonisti di eventi tanto belli, quanto improbabili. Solo al risveglio, con grande disappunto, si realizza che nulla è avvenuto davvero. Per Pierce il risveglio è accolto da “Electricity”, un’esplosione di suoni trascinanti e complessi. In “Home of the Brave”, tra chitarre e flauti, arriva una forma di consapevolezza: “I don’t even miss you, but that’s ‘cause I’m fucked up”.

If you gotta leave, you gotta leave

Ascoltando “Ladies and Gentlemen” ci si rende conto di come abbracci con foga le stratificazioni dell’animo umano e tutti gli stati attraverso cui può passare, in un turbine di cambi d’umore repentini, solide consapevolezze, ricerche di evasione e profonde disperazioni.

Il gospel di “Cool Waves” è il canto che vuoi sentire prima di addormentarti, quel fascio di luce che entra da una finestra lasciata aperta per la la Luna: “Baby when you gotta sleep lay your head down low/ Don’t let the world lay heavy on your soul”. Il finale è tutto di “Cop Shoot Cop”, che si prende 17 minuti e vede la partecipazione di Dr. John: “Hey man, there’s a hole in my arm where all the money goes/ Jesus christ died for nothin’ I suppose”, canta Pierce in un blues da marciapiede, che riporta tutti quel tanto che basta con i piedi per terra. Quale terra sia, però, non è dato saperlo.

Ladies and Gentlemen We Are Floating in Space è difficile da spiegare, ma è giusto che sia così. È un viaggio di sola andata, perché si tiene una piccola parte di chi lo ascolta. Ed è per questo che ci si appassiona agli Spiritualized: in ognuna delle loro canzoni si può ritrovare quella parte che loro continueranno a custodire, con cura, per sempre.

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