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Little Simz, “Drop 6”: un EP qui e ora

By maggio 13, 2020 No Comments

L’aveva detto Kendrick Lamar, nel 2017, che Little Simz sa il fatto suo: “She might be the illest doing it right now”, queste le sue testuali parole. Dietro il nome Little Simz c’è Simbiatu Abisola Abiola Ajikawo, giovane rapper britannica che può vantare collaborazioni con artisti del calibro di Lauryn Hill, Michael Kiwanuka e i Gorillaz.

Il suo ultimo lavoro si chiama “Drop 6” ed è stato scritto e registrato da lei durante la quarantena, nel mese di aprile. Come altri artisti, anche Simz ha scelto di raccontare attraverso la musica questo periodo singolare e sospeso. Ha iniziato a lavorarci su all’inizio del mese, progettando di finire entro la fine di aprile. A metà del percorso ha perso interesse nei confronti del progetto e, dopo aver procrastinato un po’ troppo, ha deciso di “smettere di fare la stronzetta piagnucolosa” (parole sue) e fare uscire il suo EP. Una decisione che l’ha ripagata e l’ha fatta sentire meglio.

“Drop 6” ritrae in modo sincero e fedele il momento attuale: “Non mi dispiace stare da sola – ha spiegato Simz – mi piace abbastanza la mia compagnia, tuttavia scegliere di stare da soli è diverso dall’essere obbligati a stare da soli, ed è lì che cominciano i problemi”.

Il suo 2019 è stato un anno straordinario. Ha pubblicato “Grey Area“, un ottimo album, acclamato dalla critica, e ha partecipato alla nuova stagione della serie “Top Boy“, contribuendo anche alla colonna sonora. Niente di strano, dunque, se nella prima traccia di “Drop 6” – might bang, might not – si prende la libertà di dire: “You ain’t seen no one like me since Lauryn Hill back in the 90s”. Il mood dell’EP, però, non è solo questo: è vero che sono appena 5 canzoni, ma tante ne bastano per racchiudere un complesso microcosmo. Nessuna suona come le altre ed è proprio questa stratificazione che rende interessante ciò che questa giovane rapper sa fare. Il ventaglio dei sentimenti e delle sensazioni in ballo è ampio e tutto trova il suo spazio.

L’inizio di “Drop 6” è decisamente trascinante, con la voce di Simz e un ritmo che rende impossibile non chiedersi cosa verrà dopo. Da un lavoro scritto interamente in un periodo di “pausa” forzata, non si sa mai cosa aspettarsi: molto dipende dal modo in cui le energie vengono canalizzate, dalle sensazioni che si è scelto di far prevalere.

Uno dei punti di forza dell’EP di Little Simz sta nella sua complessità di sfaccettature. Ci sono momenti di orgoglio e di voglia di fare, ma anche di ombre, di schiette riflessioni, di consapevolezza. C’è spazio per la vulnerabilità, come in you better call your mom: “Guess life forced me to calm down, get my mind right / Livin’ day by day, sleepless night by night / Bored out of my mind / How many naps can I take? / How many songs can I write?”.

La linea di basso di one life, might live accompagna la voce fino a un punto centrale di svolta, fatto di armonie distorte e martellanti. Alla traccia finale, where is my lighter, contribuisce il cantato quasi sovrannaturale di Alewya, dolcemente avvolto dal piano e da un ritmo che si prende tutto il tempo di cui ha bisogno, quasi si ferma per poi ripartire.  Il mood, in chiusura, è di nuovo quello di consapevole orgoglio: “In this world we need balance / I’m here nurturin’ my talent / I’m focusin’ on my next masterpiece”.

Con “Drop 6”, Little Simz conferma di essere all’altezza di ogni aspettativa. Non resta che attendere il suo “next masterpiece“.

 

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