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J. Cole “KOD” – Universal Music Group

By maggio 12, 2018 No Comments

KOD è un disco che sembra essere caduto da una nuvola di fumo viola il 20 aprile.
La data non è casuale, il 4-20 è l’ora, il giorno ed il codice universale per indicare la marjiuana; ma chiunque si aspetti di rimanere sospeso e galleggiare in questa nuvola di fumo dovrà invece fare i conti con un retrogusto amaro. KOD infatti è un album di componimenti avvincenti, pura e gloriosa musicalità, battiti che ti fanno vibrare i piedi, canzoni che iniziano celebrando un certo stile di vita ma che si concludono esprimendo sentimenti di pietà, dolore e sogni infranti.
Il tema principale in effetti è la dipendenza, non solo da sostanze chimiche ma anche dalla tecnologia e del consumismo, con allusioni molto vivide sulle cause e sugli effetti. La più avvincente è “Once an Addict”, una amara riflessione sulla lotta da bambino e da ragazzo per affrontare il dolore e l’alcolismo della madre.
In “Photograph” la dipendenza è quella del “drogato” di internet, desideroso di avatar sui social media: “Fell in love through photograph, I don’t even know your name/Wonder if you follow back, I hope to see you one day,”.
Su KOD J.Cole è pieno di idee stimolanti, fa suonare la sua voce come batteria, pianoforti, fiati ed ottoni, una band al completo e tutto ciò è davvero esilarante.
Non affina i suoi punti, anzi continua buttare benzina e li fa saltare in aria. A volte diventa pazzo, ma per fortuna non è mai noioso.
Se alla fine del tuo ascolto dovessi chiederti cosa diavolo significa il titolo “KOD”, sappi che questa parola non viene nominata da nessuna parte nel disco e neanche una canzone ha questo titolo. In un breve teaser comparso online Cole ha spiegato non uno, non due, ma tre significati diversi: Kids on Drugs, King Overdose e Kill Our Demons. Forse sta a noi scegliere l’acronimo che preferiamo.

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