L’abbiamo lasciato 2 anni fa con un progetto che, graficamente, non includeva il suo volto, ma una fotografia che sembrava un quadro, la quale risultava pure censurata (in versione integrale solo nella cover dell’edizione in vinile). Oggi Ghemon torna con un primo piano a presentare la sua nuova musica nel nuovo album Scritto nelle stelle, uscito per Carosello Records e Artist First il 24 aprile 2020.
Quando l’abbiamo intervistato in occasione della sua tappa palermitana del Mezzanotte Tour, ci aveva già anticipato la sua leggerezza nel comporre musica e l’assenza di uno schema ben definito che rende molto eterogenei tutti i suoi brani. Anche questa volta, Ghemon non è venuto a meno alla sua filosofia, tanto che lo ritroviamo in più tracce con un attitudine vecchio stile.
Con un breve track by track notiamo il buon vecchio Gilmar, il nome con il quale il nostro Gianluca ha iniziato la sua carriera artistica, su beat ritmati e suoni old school. Proprio come nelle strofe di Champagne, paradossalmente il brano più radiofonico del disco, così come in Io e te e K.O., outro del disco.
Ghemon è un cantastorie, non lascia trapelare la veridicità delle sue parole ma sicuramente è capace a farci immergere nei suoi racconti, e anche molto bene. Gli inserti di storytelling senza filtri fanno intendere come le sue riflessioni siano frutto di esperienze e vita quotidiana, con la possibilità per l’ascoltatore di immedesimarsi nelle sue vicende.
E, tra la fine di una relazione e l’altra, siamo catapultati in un altro mondo: tra i suoi pensieri, le sue paranoie e i suoi complessi, la condizione psicologica d’artista tra successi e fallimenti. Il conflitto interiore si alterna con i momenti di chillin’, che invece esaltano il bisogno di far musica per se stessi, come in In un certo qual modo. Tra cantati e suoni funky ci ritroviamo alla fine di un viaggio astrale che si conclude in Un’anima, lo strato più profondo della nostra coscienza, il punto più caldo.
Ghemon ha aperto ancora una volta le braccia per accogliere i suoi ascoltatori nei suoi deliri, risultando ancora più vicino alle loro vite. Un artista che non pretende estremismi, ma genuinità ed emozioni nell’ascolto. Non tutti i musicisti hanno scelto di continuare a seguire il loro programma di pubblicazione durante l’emergenza sanitaria che ha colpito l’intero pianeta, ma lui ha scelto di non tirarsi indietro, puntando tutto sulla forza dello streaming.
Così è stato annunciato Scritto nelle stelle, posticipando di un mese l’uscita per poi organizzare il primo instore tour virtuale con i propri follower: un vero e proprio meet&greet telematico, che ha concesso ai fan uno spazio a loro disposizione per scambiare quattro chiacchiere con il loro artista preferito.
Proprio come nel suo disco, Ghemon giustifica tutti i suoi viaggi interiori come scritti dal destino, nelle stelle, appunto. Tutto segue il suo corso, tutto è ciclico, tutto si concluderà con un K.O. in un modo o nell’altro, prima o poi. Noi, da ascoltatori, ci auguriamo che questo periodo finisca il prima possibile per permetterci anche di tornare ad ascoltare una delle più originali voci italiane dal vivo, regalandoci un’esperienza unica nel suo genere con i suoi nuovi brani che sono finiti in cima alle nostre playlist.