Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano.
Lo sanno bene i fratelli Robinson, Chris e Rich, che tra litigi, riappacificazioni, dichiarazioni al vetriolo ed altrettante scuse pubbliche, hanno annunciato qualche mese fa il ritorno sulle scene dei Black Crowes con un tour mondiale, in occasione del 30° anniversario del loro disco d’esordio Shake Your Money Maker.
Erano passati sette anni dall’ultima apparizione dei Black Crowes e nessuno, tra fan e addetti ai lavori, avrebbe pensato che i fratelli Robinson tornassero sullo stesso palco, insieme. Ma la reunion imminente ha destato non poche polemiche e perplessità; i puristi hanno storto il naso quando si sono resi conto che nessun membro della formazione originale (ad eccezione di Chris e Rich) avrebbe preso parte alla tourneè.
C’era tuttavia da aspettarselo, alla luce delle dichiarazioni di Steve Gorman (batterista e membro fondatore) nel libro Hard To Handle: The Life and The Death of The Black Crowes, in cui dipinge i fratelli Robinson come avidi, ingrati e per nulla leali nei confronti dei loro storici compagni. La ripartizione dei diritti sulle canzoni, nello specifico, è da sempre stato un nodo cruciale nella querelle tra i diversi componenti dei Black Crowes, tanto da creare dissapori lunghi trent’anni .
Rich e Chris Robinson hanno annunciato in anteprima il loro ritorno insieme nello storico show radiofonico americano condotto da Howard Stern, suonando due dei loro grandi classici, ma l’esibizione con la nuova band, seppur composta da ottimi musicisti, non ha del tutto convinto i nostalgici: come fare per riavvicinarsi ai propri fans?
La risposta è arrivata puntuale davanti le telecamere del format online Tiny Desk che negli ultimi anni ha ospitato i migliori talenti emergenti e diverse star affermate del panorama internazionale. I fratelli Robinson si sono presentati da soli, come ai tempi del tour Brothers of a feather, esibendosi, davanti ai pochi fortunati presenti, suonando la versione completamente stripped di tre gemme della loro discografia.
She talks to angels apre la performance dei Black Crowes, con Chris Robinson che, all’età di 53 anni, dimostra ancora una voce invidiabile, arricchita da quella capacità interpretativa ed empatica che ne ha caratterizzato la carriera. Alla chitarra Rich non lascia trapelare alcuna emozione, salvo accennare un sorriso alla fine dell’ultimo accordo.
Scherzano i Robinson, raccontando brevi aneddoti ed intrattenendo il pubblico degli studi NPR . Chris saluta il pubblico affermando “I love Tiny Desk, I watch the bands and stuff, but I thought the desk would be smaller…life is full of disappointment” , prima di attaccare con un’altra canzone storica del loro primo album Jealous Again . Un brano di matrice tipicamente southern rock, con chiari riferimenti musicali agli Stones di Exile On Main Street .
Chris continua il suo show istrionico lanciando un appello ai più giovani in visione “Questo è rock’n’Roll, per tutti voi ragazzini che avete una band! ” suscitando le risate di tutti. Prima di suonare l’ultimo brano il frontman saluta tutti – “Grazie per essere venuti ad ascoltarci, ovviamente non c’è niente di meglio da fare qui attorno” – e tra gli applausi il duo di Atlanta inizia Wiser Time (Amorica), sicuramente una delle canzoni a maggior tasso mistico ed emozionale dei Black Crowes.
In definitiva l’esibizione al Tiny Desk ha dimostrato ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, che i fratelli Robinson sono stati per anni ai vertici della musica mondiale, non a caso. Forse molti fan preferirebbero un tour del genere, spogliato da ogni aggiunzione superflua, con Chris e Rich fianco a fianco, armati dello stretto necessario per regalare agli ascoltatori versioni intime e pure dei loro brani in acustico.
Al contrario di molte band internazionali, ad oggi i Black Crowes non hanno ancora posticipato alcuna data del tour: speriamo, a questo punto, che i “Corvi Neri” siano, in questo caso, forieri di ottime notizie!