La ricerca musicale del sassofonista londinese Shabaka Hutchings parte già due anni fa, quando comincia a girare per il mondo cercando la sua direzione sonora attraverso diversi jazz ensemble, fino a diventare uno tra i musicisti jazz più apprezzati del momento, ma soprattutto il leader della scena jazz del Regno Unito che vanta sicuramente nomi non da poco.
Dei diversi gruppi fondati da Hutchings “Comet is Coming” è sicuramente quello più solido ed il nuovo album “Trust in Lifeforce of the Deep Mystery” rappresenta un culture clash che mescola l’elettronica cosmica di Flying Lotus e la vena eccentrica di Sun Ra.
Scritto da Hutchings al sax, Max Hallett alla batteria e Dan Leavers alle tastiere, il disco presenta infinte sfumature, un ritmo serrato che ci trasporta in una festa folle e che ci fa intendere che la cometa si sta abbattendo sul nostro pianeta e non ci rimane altro da fare che ballare fino all’apocalisse.
Brani come “Summon the Fire”, “Super Zodiac” e “Timewave Zero” hanno percussioni vorticose e synth impennati dove il sax di Huthings prende vapore e potenza con esplosioni musicali turbolente.
Il punto centrale del disco rimane senza ombra di dubbio “Blood of the Past” in cui alla musica del trio si uniscono i versi di Kate Tempest, esponente della spoken-word poetry: “Unable to listen, we keep speaking, unable to notice ourselves, unable to stop and unwilling to learn.”.
La fine del viaggio a questo punto è chiara: la fine della terra non è dovuta alla catastrofe naturale che possiamo immaginarci dall’impatto della cometa, ma è dovuta allo sgretolamento della comune decenza ed alla difficoltà di restare umani.